COMMUNITY ARTISTICA CULTURALE: Le mani e l’anima di “ANNIBALE CARRACCI”Artista Bolognese tra il *MANIERISMO e il BAROCCO* 1560+1609


*MADONNA DELLA MANNA CON SAN FRANCESCO D’ASSISI E SANTA DOROTEA* 1600  CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA o DUOMO DI SPOLETO,PERUGIA,UMBRIA *ANNIBALE CARACCI*

COMMUNITY ARTISTICA CULTURALE “IL NOSTRO IMMENSO PATRIMONIO ARTISTICO CULTURALE” VK ITALIA +G SUITE Google *RACCOLTA Google Collections* +Twitter+ LINKEDIN + Pinterest Italia + TUMBLR + VIADEO Instagram e qui in WordPress BlogRoll personale d’Approfondimento con connessioni “IL COLORE DEI PENSIERI” profilo in PITTURA1ARTE2DISEGNO3 >Allegato: DELL’ARTE ANTICA TRA MANIERISMO E RINASCIMENTO IN ROMAGNA …………………….. INVITO a seguire Allegati : *RESTAURATA LA CAPPELLA DELLA MANNA DEL DUOMO DI SPOLETO,PERUGIA, UMBRIA che conserva Capolavori tra cui preziosi AFFRESCHI di *FRA FILIPPO LIPPI* Pittore, Religioso1406+1469 e la grande tela di *ANNIBALE CARRACCI* Pittore,Freschista Italiano,Bolognese *BAROCCO* 3 NOVEMBRE 1560+15 LUGLIO 1609 GRAZIE. Buon proseguo d’Anno Nuovo e navigazione.pittrice artistica Susanna Galbarini in *PITTURARTISTICA 36° ANNIVERSARIO*

“INTERNO CAPPELLA DELLA MANNA” del DUOMO DI SPOLETO,PERUGIA BELLAUMBRIA

Foto : “CAPPELLA DELL’ASSUNTA e DELLE RELIQUIE ”  DUOMO DI SPOLETO

Nelle Foto: CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA o DUOMO DI SPOLETO ,PERUGIA 

MOSAICO BIZANTINO, FACCIATA DEL DUOMO SPOLETO  dettaglio *MADONNE DELLE ANCELLE* XIII° Secolo

Foto: Ciclo Affreschi 1497 : “CAPPELLA DEL VESCOVO EROLI” ,DUOMO DI SPOLETO  *BERNARDINO DI BETTO BETTI* detto “PINTURICCHIO” 1452+1513 Pittore italiano,Perugino 

 

Arte Mosaico Ravenna

C’è del marcio tra le file dei denti dipinti da Annibale Carracci, (1560-1609), dei tre bolognesi il più geniale, fin dagli esordi: si prenda Il mangiafagioli (1584-85 ca.) della Galleria Colonna, che guarda al Leonardo caricaturale come ad un Van Gogh ante litteram.

A fine ‘500, egli vuole raggiungere il vero contro ogni esercizio vacuo dell’ultima Maniera: non a caso è stimato da Caravaggio, a lui contrapposto solo dalla critica posteriore.

Ed è nella Bologna nativa che il giovane Annibale affina l’estro nell’incontro col quotidiano, coi volti della povera gente e le fattezze proprie, lui, figlio umile di un sarto, elevato post mortem all’onore della sepoltura nel Pantheon romano, accanto all’amato Raffaello, cui già in vita fu paragonato per grazia e versatilità nella bellezza e nell’eccellenza dei generi.

Eppure, tanta gloria non deve trarre in inganno: gli anni ultimi a Roma, successivi agli affreschi (1595-1600) commessi dal cardinale…

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